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domenica, gennaio 18, 2004

La giustizia sociale/4 

Allora. dicevamo nei precedenti interventi, che nei cosiddetti lavori comuni non esiste più una specializzazione che contraddistingue i singoli operatori; pertanto il concetto di intercambiabilità diventa un fatto legittimato.
Per amore di chiarezza potremmo esemplificare di nuovo che il “mestiere” di usciere e/o commesso in un Ministero o in un Ente Pubblico non richiede alcuna particolare competenza, come del resto, il commesso in una profumeria oppure in una panetteria.
Cos’è che contraddistingue le categorie sopra elencate? Alcune, per merito dei sindacati o delle stesse strutture padronali, risultano protette al massimo (quando mai si è sentito di un “ministeriale” licenziato perché non c’è più lavoro) mentre altro sono abbandonate al buon cuore del “padrone”, senza che nessun sindacato si prenda la briga di intervenir in loro facore.
Avete mai sentito dire che la “Triplice” ha indetto uno sciopero nazionale per difendere una serie di licenziamenti nelle Profumerie dei Centri Commerciali?
Quelli che ho elencato sono esempi teorici e non fatti accaduti, ma non credo che si possa dire che si discostano dalla realtà.
Attuando il sistema che ho brevemente illustrato, i “protetti” si renderebbero conto della fortuna che hanno e non sputerebbero su tale situazione; in concreto, vorrei vedere l’autista del bus che è un “intoccabile”, andare a fare l’operatore di una azienda di vigilanza. Pur a parità di stipendio, la protezione è talmente diversa che balza agli occhi; eppure non viene valutata!
Nel prossimo intervento cerchiamo di tirare le conclusioni, non senza parlare anche dei famigerati Co.Co.Co.

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