giovedì, gennaio 15, 2004
La giustizia sociale/1
Insieme allo scandalo Parmalat, la stampa e le televisioni si stanno occupando massicciamente del problema dell’astensione dal lavoro degli auto-ferro-tranvieri che, in tutta Italia ma in modo particolare a Milano, stanno conducendo una serie di scioperi selvaggi, al di fuori di ogni regola ed anche al di là delle direttive dei sindacati (la triplice), guidati invece dai Cobas (Comitati di Base)..
I cittadini che per diversi giorni e senza nessun avviso, escono di casa per andare a lavorare (non per andare a divertirsi) e non trovano i mezzi pubblici sono – giustamente – inferociti contro i tranvieri, i quali, dal canto loro mostrano le loro buste paga (per la verità c’è un po’ di confusione in proposito sulle cifre) e sostengono di attendere ancora degli arretrati per contratti firmati nel 2001; che cosa hanno firmato allora il 20 dicembre scorso nella riunione al Ministero del Lavoro le due controparti (Sindacati e Aziende Comunali) è proprio un mistero. Insomma una grande confusione!
Nel frattempo il Prefetto di Milano ha “precettato” gli autisti dei mezzi pubblici, con il risultato che….tutti se ne sono fregati. Denuncia alla magistratura, richiesta dei nomi degli scioperanti “abusivi” da parte della Procura per la conseguente denuncia; continuano a fregarsene!
Detta così, in soldoni per motivi di brevità, la questione sembrerebbe irrisolvibile, in quanto tutte le parti in causa appaiono dalla parte della ragione: gli scioperanti per i motivi sopra citati; i cittadini che si vedono colpiti in un loro legittimo diritto a usare i mezzi pubblici (e badate bene che si tratta di “modesti” cittadini, perché sono certo che Tronchetti Provera o il Sindaco Alberini non sanno neppure come è fatto un autobus); le aziende di trasposto, infine, che adducono a loro scusante il solito fatto della “mancanza di disponibilità”.
A questo punto dovrebbe intervenire un colpo di genio e affrontare il problema della “giustizia sociale” da un altro punto di vista: chi meglio di me – già autore della….. celebre serie“andare a colore” andata on-line nella terza decade dello scorso novembre, può tentare questa difficile impresa?
Ci proverò; seguitemi nei prossimi giorni e ditemi cosa ne pensate.
I cittadini che per diversi giorni e senza nessun avviso, escono di casa per andare a lavorare (non per andare a divertirsi) e non trovano i mezzi pubblici sono – giustamente – inferociti contro i tranvieri, i quali, dal canto loro mostrano le loro buste paga (per la verità c’è un po’ di confusione in proposito sulle cifre) e sostengono di attendere ancora degli arretrati per contratti firmati nel 2001; che cosa hanno firmato allora il 20 dicembre scorso nella riunione al Ministero del Lavoro le due controparti (Sindacati e Aziende Comunali) è proprio un mistero. Insomma una grande confusione!
Nel frattempo il Prefetto di Milano ha “precettato” gli autisti dei mezzi pubblici, con il risultato che….tutti se ne sono fregati. Denuncia alla magistratura, richiesta dei nomi degli scioperanti “abusivi” da parte della Procura per la conseguente denuncia; continuano a fregarsene!
Detta così, in soldoni per motivi di brevità, la questione sembrerebbe irrisolvibile, in quanto tutte le parti in causa appaiono dalla parte della ragione: gli scioperanti per i motivi sopra citati; i cittadini che si vedono colpiti in un loro legittimo diritto a usare i mezzi pubblici (e badate bene che si tratta di “modesti” cittadini, perché sono certo che Tronchetti Provera o il Sindaco Alberini non sanno neppure come è fatto un autobus); le aziende di trasposto, infine, che adducono a loro scusante il solito fatto della “mancanza di disponibilità”.
A questo punto dovrebbe intervenire un colpo di genio e affrontare il problema della “giustizia sociale” da un altro punto di vista: chi meglio di me – già autore della….. celebre serie“andare a colore” andata on-line nella terza decade dello scorso novembre, può tentare questa difficile impresa?
Ci proverò; seguitemi nei prossimi giorni e ditemi cosa ne pensate.