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domenica, novembre 23, 2003

Cominciamo a vedere come comportarci 

Se escludiamo il “sistema” che ho citato io giorni addietro e che ha dato origine a questa “serie” di interventi sul terrorismo (ricordate: “andiamo a colore”?) e del quale riparleremo nel prossimo intervento, direi che, sostanzialmente, possiamo comportarci in due modi:
· il primo è quello di accondiscendere “gli scuri” in tutto e per tutto; se ci dicono di fare una cosa, precipitarsi a farla (tipo: se non gli piace il crocifisso, togliamolo), dopo ogni attentato scansare il luogo del disastro come se ci fosse la peste bubbonica (nessuno vuole andare a Istambul, la Juventus si rifiuta di giocare una partita di calcio ed altre amenità), oppure ancora, se dobbiamo inviare delle truppe in un paese del Medio Oriente, fare in modo che l’incombenza se l’assumano gli altri e nascondersi dietro…i fessi. (vedi il caso di Francia, Germania e Russia), sperando così di arruffianarsi talmente “gli scuri” da fargli cambiare direzione per le loro scorribande.
· Il secondo sarebbe quello di “combattere” con tutte le armi che abbiamo a disposizione, considerando queste armi non solo “la forza” ma anche i mezzi di comunicazione di massa che dovrebbero essere usati in forma massiccia contro “gli scuri”. Teniamo comunque presente che la lotta non è uno scontro di religione o di mentalità o altre amenità del genere; si tratta invece di una vera e propria lotta di potere o meglio di conquista. E teniamo inoltre presente che non mi sembra che – non solo noi, ma l’intero occidente – abbia “gli attributi” e la volontà di effettuare questa forma di contrapposizione. Forse in futuro, quando ormai potrebbe essere tardi….
Ma allora vogliamo essere conquistati e scomparire come fu per i romani?
Nel prossimo intervento torniamo a parlare di quello che ha aperto questo ciclo di interventi: il gioco di “andare a colore”.


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