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venerdì, novembre 21, 2003

Ancora sulla "sicurezza". Ma chi sono "gli scuri"? 

Torniamo sul problema affrontato ieri, sull’onda del terribile attentato a Istanbul (27 morti, al momento) e in questo intervento cerchiamo di vedere – sia pure in modo sommario – da chi dobbiamo guardarci, cioè, essendo noi “i chiari”, chi sono “gli scuri”.
E quindi dobbiamo affrontare la figura di Osama bin Laden e della sua organizzazione, Al Qaeda: il vertice ideologico è sempre stato in mano a Sayyad Qutb, detto “il Karl Marx dell’Islam” e il suo obiettivo (o sogno) è quello di ricostituire l’antico califfato su tutte le terre islamiche (e quindi anche la Turchia, oltre al Medio Oriente, all’Africa e ai vari paesi dell’Oriente tipo l’Indonesia e la Malesia, le Filippine e la Russia, l’Egitto e l’India.
Costituito tale califfato, ovviamente sotto il potere di bin Laden, l’Islam deve partire all’attacco del resto del mondo non islamizzato (cristiano ed ebraico), per conquistarlo e sottometterlo alla parola di Maometto.
Non a caso gli attentati maggiori si hanno non in Occidente (escluso le Twin Towers che rappresentavano un simbolo diverso), ma in paesi islamici “moderati” come l’Arabia Saudita, il Marocco, la Turchia, dove cioè si cerca di dare una pennellata di modernità all’antica concezione islamica.
In questi attentati, sembrerebbero i cittadini e i beni occidentali l’obiettivo delle autobombe, come a Riad, a Casablanca ed ora a Istanbul, ma se guardiamo meglio il vero “target” dei kamikaze è il governo del paese, che viene “avvertito” di non procedere sulla strada della modernizzazione e della occidentalizzazione, pena i peggiori sfracelli.
Intanto, un primo obiettivo immediato è quello di scoraggiare il turismo; e non è poco, per nazioni che traggono assai profitto da tale attività.
Questi dunque “gli scuri” da cui guardarci. Nel prossimo intervento continueremo a ragionarci sopra.


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